mercoledì 11 aprile 2007

Il 2° mesiversario, parte V o Della Gente

Già avevo scritto che la gente qua in generale sembra molto disponibile a darti una mano e a coinvolgerti, e quest'idea si è rafforzata.
La gente che ho conosciuto finora è stata molto disponibile, nel darmi informazioni preziose, nel darmi disponibilità, nel coinvolgermi etc... In effetti la mentalità è diversa, si vede da tante piccole cose, ad esempio se guardi la gente negli occhi per strada... è curioso, ti guardano anche loro!... ma è un ricambiare lo sguardo, non ti guardano come dire che cacchio vuoi...
Ne parlavo anche una sera con PaoloM, fa strano, da noi spesso se guardi una ragazza per strada, se va bene si gira dall'altra parte :-) ... qui invece capita che ti sorrida, certo non vuol dire niente ma fa piacere.
Il discorso vale in generale comunque, non solo per le ragazze, se ti fermi da qualsiasi parte con una cartina in mano per più di tre minuti, non è raro che qualcuno ti chieda se hai bisogno di una mano, così pure se ti vedono perso anche solo sulla metro. Non voglio dire che siano tutti bravi e buoni, ma queste cose in italia non mi sono mai successe. Se ti sfiorano appena appena, è tutto un sorry sorry... :-) Una domenica ho comprato una cuffia ad un baracchino a Leicester Square, e il tipo si è scusato perchè ha dovuto darmi 7 monete di resto, perchè non aveva la banconota da 5£, e questo può capitare, ma sì è scusato ancora prima che andassi via: io da bravo italiano pensavo mi avesse fregato, forse che le monete valgano di meno della carta?!? :-D
Un'altra cosa carina è che se degli amici ti portano fuori e tu non conosci nessuno, cominciano a chiederti e si interessano, cosa fai da dove vieni, quanto stai, etc... certo non devi fare il timido... però se ti apri appena, ti danno corda. A onor del vero, ne parlavo anche con Luca quando è venuto qua da Colchester, forse questo è un difetto di noi nordici... siamo un po' meno socievoli, già nelle regioni del centro Italia ti coinvolgono di più. Però diciamo che qui è un po' la norma ed è carino.

Una sera ad una festa ho conosciuto gli unici due inglesi in mezzo ad una ventina di italiani (per lo più romani, ce ne sono un sacco qua), e mi chiedevano cosa volevo fare e cosa cercavo, a che siti mi ero iscritto e hanno cominciato anche a farmi un colloquio virtuale per vedere se ero pronto a rispondere alle domande... :-)

Un altro episodio inusuale: un giorno, camminando vicino ad un canale, a Little Venice, tre bambine che giocavano su un albero ricurvo, e ci raccontavano che questa è la casa di una, questa è quella dell'altra, qui c'è il nome del morosino, e la sera quando dovrebbero essere in casa a volte scappano fuori e si trovano lì a giocare... e poi chiedevano come ci chiamavamo cosa facevamo etc... Per una decina di minuti hanno raccontato e chiesto di tutto, io in realtà ho capito poco, i bambini parlano peggio di qualsiasi altro straniero :-) Per fortuna avevo l'interprete che mi spiegava. E' stato carino essere coinvolti nei loro giochi... io ho sempre saputo che non si parla con gli sconosciuti, e tanto meno li si invita "a casa propria" :-) . Forse questo è un caso eccezionale anche qua... però ha fatto un certo effetto. Di fronte a certe dimostrazioni di apertura, non sai come comportarti, cioè, non sai se sia meglio uno stile un po' più "prudente" oppure un po' più "socievole", come il solito dipende da mille cose, a partire dal contesto in cui ci si trova. Fatto sta che quando vedi un comportamento completamente diverso dal tuo e che magari ti piace, ti viene da chiederti se il tuo è quello più opportuno oppure no.

Un'altra cosa curiosa, è che anche gli italiani che sono qua sono diversi... La maggior parte prima non li conoscevo, a parte la Monica, ma con lei ero già molto amico prima. Comunque sei qua in mezzo ad un sacco di gente disponibile, come potresti tu non essere disponibile? Ti viene spontaneo... Già solo questo è un motivo sufficiente per passare qua un po' di tempo.
E infatti mi sto adattando bene... già prima mi stavo un po' stufando di tante menate ormai insopportabili: ma se faccio così cosa penseranno, è più adatto quel vestito o quell'altro... Sicuramente ci vuole attenzione, ma secondo me a volte noi esageriamo...
Ad esempio, per noi è normale alla sera, prima di uscire, farsi una doccia e prepararsi... non solo è normale, è praticamente impensabile non farlo, solamente se proprio uno non ci sta dentro coi tempi. Qui invece no, chissenefrega se uno è un po' sfatto, è normale, ha fatto fuori tutto il giorno, ma non per questo uno deve sempre per forza presentarsi nel migliore dei modi. E' vero che è anche un modo per rilassarsi un attimo, ma tante volte secondo me si esagera...
A volte dipende anche dalla stile di vita, qui magari dopo il lavoro (tipo alle 5-6) si esce e si va a bere una birra o a mangiare un boccone. Comunque alle 11 la maggior parte dei locali chiudono, quindi sarebbe impensabile tornare a casa, lavarsi e prepararsi e poi uscire... sarebbe già troppo tardi.
In generale comunque, qua apprezzo molto la libertà da alcuni condizionamenti mentali che da buon italiano sono abituato ad avere: un altro esempio è che se qualcuno dice una cosa, incredibile ma vero, vuole intendere proprio quello che dice né di più né di meno!!! Nel senso, non è che fra le righe voglia farti capire chissà cosa, ma solo dire quello che ha detto. Strano eh?

Altro esempio: ti capita di vedere il sabato sera in giro per il centro, gente in ciabatte, calzoncini e canotta con il cane... magari non sarà bellissimo da vedere, ma se uno si sente a proprio agio, perchè non deve poterlo fare? Anche da noi puoi farlo se vuoi, ma ti guardano come se fossi un alieno, e se abiti in un paesino come Acquanegra, sei segnato fin che scampi :-)
Qua invece nessuno ti ha in nota, cioè non proprio nessuno, fanno eccezione quelli stranieri come me, che guardano e si stupiscono :-)

[continua]

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